SPETTACOLI
Qui trovate una serie di spettacoli teatrali dove ho lavorato e ho avuto la possibilità di affrontare nuove sfide e crescere professionalmente: in alcuni ho solo partecipato come attore e in altri invece ho ideato, scritto, diretto e interpretato l'intero lavoro.
Peter Pan ha la Partita Iva
Il bambino che non voleva crescere oggi ha: un mutuo trentennale, 2 figli (e di conseguenza 2 chat whatsapp dei genitori che scrivono h 24) e una partita iva che gli dà battaglia manco fosse Capitan Uncino! Ma nonostante tutto, Peter pan è vivo e vegeto…a dire il vero è un po’ acciaccato ma comunque ancora in piedi e nei momenti di riflessione si domanda: come si rimane eterni bambini nonostante tutto? Come si affrontano le sfide quotidiane e i vigili davanti alla scuola?! Amo più mia moglie o il mio commercialista?
Riflessioni, dubbi poco amletici e domande di un Peter pan che vive una lotta costante con quell’adulto che, a volte con troppa serietà, si fa avanti col passare degli anni. La consapevolezza del passare del tempo raccontata con ironia, un pizzico di cinismo e tante risate: perché Peter Pan, ha sempre il sorriso, anche quando chiama il commercialista!
FOLL.IA
Arriva un regista inaspettato: un’intelligenza artificiale! Ma pure qua? Anche in teatro? Ebbene sì; l’intelligenza artificiale è entrata a far parte delle nostre vite e anche la creatività ed il mondo dello spettacolo si ritrovano a farci i conti! Il regista inaspettato vuole mettere bocca su tutto: sulle musiche, sulla scenografia, sui testi e perfino sulle reazioni del pubblico! Ne nasce una sfida tra un essere umano, l’Homo Melis, e una macchina…che vuole imitarlo in tutto e per tutto! Una riflessione comica sul momento storico che stiamo vivendo ed un confronto tra quella che è stata la nostra vita fino ad oggi e come potrà trasformarsi nel giro di poco tempo!
UN BIMBO IN PIU'
storia di un quarantenne non ancora maggiorenne
Uno spettacolo di teatro comico che ripercorre le tappe di crescita che ogni essere umano ha vissuto. Partendo dal “trauma” dell’arrivo del quarantesimo anno di età, vengono narrati attraverso monologhi, sketch e canzoni le situazioni quotidiane che caratterizzano le giornate di ognuno di noi e viene analizzato, sempre con il sorriso, l’inevitabile passare del tempo. L’arrivo dei figli e le relative peripezie condivisibili dal pubblico, compongono un monologo comico che diverte ma fa pensare. Le canzoncine che i bambini ripetute di continuo, i pannolini, le difficoltà dell’educazione, le differenze tra i maschietti e le femminucce coinvolgono chiunque in un’ora e 15” di leggero intrattenimento.
Fermata Paradiso
Parigi, ai giorni nostri. Una coppia di comici, marito e moglie, viene convocata per una audizione presso il teatro “Al Paradiso”. Attraverso una serie di gag, vita vissuta e numeri di varietà giungono alla consapevolezza di essere imprigionati all’interno di un vecchio teatro abbandonato, dal quale non possono più uscire, essendo tutte le vie di uscita sbarrate o murate. Perché sono lì? Chi li ha convocati? Uno scherzo, o qualcosa di più? Domande che avranno una risposta nell’ epilogo finale che ci svelerà il mistero di “Fermata Paradiso”.
Una commedia dai risvolti psicologici ironici, a volte amari, che strizza l’occhio all’ Arte del Varietà, con delle rapide sortite nell’ Avanspettacolo e contaminazioni rock. A memoria di un mondo ormai quasi dimenticato, ma non così troppo lontano da noi, che ancora affascina e può far sognare. Un mondo vissuto in un tempo che ha visto due guerre e che sempre ha avuto le sue vittime, purtroppo anche recenti come quelle del Bataclan, per la cecità di chi considera l’Arte e la Cultura elementi rivoluzionari, quindi da cancellare.
E se fare teatro è un atto rivoluzionario, allora “Viva la Rivoluzione!”
30 anni e passa la paura...o no?
Lo spettacolo è ambientato all'interno di una stanza da letto: da un lato una cameretta disordinata, quasi adolescenziale, dall'altro una scrivania, un pc e un organizer.
Il risveglio al mattino dopo la festa dei 30 anni è un po' traumatico ma dà il via a una riflessione comica e, a volte, dolce-amara sul traguardo raggiunto: un po' ometto maturo, un po' ragazzino spensierato; queste due personalità convivono in un unico corpo e si alternano sul palco analizzando il crocevia del trentenne.
Durante gli 80 minuti di durata si alternano sul palco diversi Reading riflessivi che rievocano gli anni '80, monologhi brillanti attuali, musiche coinvolgenti dagli anni '60 a oggi e brani cantati dal vivo in versione acustica.
One (little) Man Show
“Un vero e proprio One Man Show che racconta l’arrivo nella capitale di Federico Melis. Dal momento della sua decisione di intraprendere la carriera di attore, Melis racconta con ironia e comicità i vizi e le virtù dei Romani ,alternando numeri attoriali di diverso tipo: mimi, canzoni e monologhi che portano lo spettatore a rivivere scene di tutti i giorni..col sorriso; una sferzata di satira di costume per vedere e ri-vivere momenti di vita quotidiana, che spesso, se non sempre, ci sfuggono perchè...CORRIAMO TROPPO!
Koroibos
L’antichità ebbe nei miti e nelle tragedie la rivelazione costante dell’umanità che ha dovuto trasmigrare nelle divinità classiche, per dichiarare sicuramente se stessa. Se al loro posto apparissero gli uomini,” umani troppo umani”, le vicende narrate servirebbero a significare un episodio e non un costume di vita umana.
Ed ecco che inizia il viaggio di Koroibos, Corebo di Elide, che tra l’800 a.c. e il VIII sec. a.c., fu il primo vincitore olimpico. Il transito che dalla “vita semplice, normale e bella”di Lussino, condurrà
il giovane al “chiasso corruttore”di Olimpia, non è soltanto un attraversamento fisico-geografico, ma rappresenta anche il viaggio dentro di sé, un esplorazione dei suoi paesaggi emotivi, dei suoi limiti, mentre incessantemente corre tra i suoi due emisferi.
Il viaggio è presto caratterizzato da forti contrasti e ambivalenze, da un lato l’Aretè, la virtù, i sani valori che la terra ispira, il “sano agonismo” propinato dagli stessi giochi olimpici, cui motto era: Citius, altius, fortius, ovvero "più veloce, più alto, più forte”, dall’altro il vizio, il sedentarismo, la depravazione, la pigrizia mentale e fisica, la fama, il successo, il denaro, e i “paradisi artificiali” dell’ergon eleusino. Koroibos, al quale nemmeno più la frescura del tramonto da sollievo, che “a quasi trent’anni si sente già canuto”, non appartenendo più a se stesso, voleva solo “cogliere i frutti della sua immagine”.
Era meglio restare a casa
di e con Walter Del Greco e Federico Melis